Gli Araldini

Il nome araldino riporta alla frase pronunciata da Francesco quando, interrogato dai briganti, con fierezza evangelica, rispose “Io sono l’Araldo del Gran Re! E annuncio a tutti il lieto messaggio di Gesù” (FF 346).

L’Araldino, sull’esempio di Francesco d’Assisi, è “l’araldo del Gran Re”, colui che annunciando il lieto messaggio di Dio si impegna a conoscere Cristo e a servirlo portando pace e gioia in famiglia, a scuola, in fraternità, in parrocchia e per le strade, contribuendo alla costruzione di un mondo più giusto e più bello. (da “Il Nostro SÌ” · Linee guida per l’Araldinato d’Italia).

Il Nostro Sì è la Carta d’identità degli Araldini, lo strumento che li identifica, li fa conoscere e li colloca all’interno della Famiglia Francescana.
Esso presenta l’Araldino in tutta la sua essenza: ci dice chi è, cosa fa, con chi e perché, chi lo segue e gli sta vicino, le esperienze che vive per crescere sano come persona e come cristiano, le dinamiche, lo stile di vita che è invitato a seguire, gli impegni che assume e che è portato a verificare.

Ogni anno, durante la Celebrazione eucaristica nella domenica dedicata a Cristo Re, rinnovano la Promessa in cui si impegnano ad essere, nel loro piccolo, testimoni di Cristo e portatori nel mondo di speranza e di pace.

Annualmente, il 2 febbraio, si celebra la Festa dell’Eccomi, giorno della “Presentazione di Gesù al tempio”; come Giuseppe e Maria, genitori di Gesù adempirono le prescrizioni della Legge riscattando il figlio e consacrandolo al Signore Dio, così i genitori degli Araldini presentano i loro figli al Signore e all’intera comunità ecclesiale.
La Festa dell’Eccomi pone al centro la famiglia, conferma la Promessa e stimola gli Araldini a verificare gli impegni assunti.
Qualora non si potesse celebrare l’Eccomi nella ricorrenza del 2 febbraio, tale festa può slittare alla domenica precedente o a quella successiva.